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Il Legno

Il legno si ricava dal tronco dell'albero mediante diversi sistemi di tagli per ricavare il maggior numero di tavole col minor spreco di materiale.

Queste tavole vengono destinate ad usi diversi secondo la zona del tronco da cui sono state ricavate. Il taglio del tronco viene fatto in modo da ottenere delle tavole che si alterino il meno possibile.

Secondo la natura del tronco e dell'albero, viene applicato un sistema diverso anche per evitare eventuali spaccature e malformazioni nelle tavole. Osservando una sezione del tronco d'albero possiamo notare le varie parti che lo formano, tipicamente disposte a mo' di anelli concentrici.

La parte esterna che copre tutto l'albero come una pelle, a volte sottile come nella betulla, a volte spessa come nel sughero, è la cortecciaEssa assurge a funzione protettiva e la sua caratteristica strutturale nasce dal fatto di essere sempre esposta a tutte le variazioni climatiche ambientali. Questa parte dell'albero non ha molte applicazioni e usi: con la corteccia del sughero si fanno turaccioli e materiali isolanti, oggettini di artigianato e, affettata molto sottile, si usa anche nelle tappezzerie per pareti.

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Subito dopo la corteccia si trova una zona detta libro. Questa corona circolare può avere spessori molto vari a secondo degli alberi, è fatta di fibre elastiche nelle quali circolano le materie nutritive dell'albero. Dopo il libro, si trova un'altra corona circolare detta alburno, identificante il legno vero e proprio in via di formazione. In quanto tale, detta sezione non è lavorabile, perché poco stabile e resistente.

Continuando a procedere verso l'interno, dopo l'alburno si trova il durame o legno vecchio (quello più interno), che si distingue dal resto per colore e compattezza. Tale sezione è quella relativa al legno vero e proprio, che vien poi lavorato per molteplici usi.

La parte centrale, ovvero il nucleo dell'albero, è costituito dal midollo, caratterizzato da dimensione e densità variabile secondo la tipologia d'albero. Col tempo, il midollo può anche seccarsi, polverizzarsi o sparire. Osservando, quindi, una sezione di tronco d'albero, vi si scorgono chiaramente le citate varie parti che la costituiscono, ed è altresì discernibile il legno più forte, avente colore più scuro, dal legno più debole, avente colore più chiaro.

Ciascun albero è caratterizzato da una specifica tipologia di legno, che può essere: debole, forte, resinoso, ecc...

I legni teneri presentano una fibra a maglia larga, si lavorano facilmente con strumenti di taglio (coltelli, scalpelli, ecc) ma non sono lavorabili con taluni utensili, come per esempio il tornio, giacchè il legno si spaccherebbe, si sbriciolerebbe o salterebbe via durante la lavorazione.

I legni forti presentano, invece, una fibra molto compatta, sono più pesanti dei legni teneri, e, contrariamente ai primi, si lavorano più facilmente con utensili tipo tornio, anziche con strumenti di taglio tipo scalpelli o coltelli.

L’incremento dell’uso del legno degli ultimi anni e la sua insostituibilità per molti tipi di infissi da esterno sono legati alle caratteristiche e a pregi di questo materialeIl legno presenta buone caratteristiche di resistenza meccanica (alla compressione, alla flessione, ecc..) e fisiche, entrambe comunque variabili tra una specie legnosa ed un’altra che giustificano gli impieghi dei vari tipi di legno per differenti scopi produttivi (infissi, pasta di cellulosa, ecc.).

Gli effetti cromatici del legno si ottengono sia da un solo tipo di legno che dall’accostamento di legni con colorazioni diverse. Il legno infatti adegua continuamente il proprio grado di umidità all’ambiente circostante. Ancora, può avere comportamenti imprevedibili come fessurazioni o incurvature dovute alle fortissime tensioni interne della pianta che vengono liberate dopo il taglio.

Essendo un materiale “vivo”, vive in armonia con i fattori ambientali che lo circondano ricercando sempre un naturale equilibrio con essi variando a volte percettibilmente ed a volte non, le proprie caratteristiche fisico-meccaniche.

Ecolegno Srl